la
realtà è molto più dura di qualsiasi frasetta inventata da Casalino o
chi per lui. E tutti abbiamo imparato che, se hai un problema serio e
concreto, non basta “cambiargli nome” per risolverlo.
La
“ripartenza”, o “riapertura”, innescherà certamente – per ragioni
fisiche e statistiche che non dipendono dalla volontà o dalla
“responsabilità individuale – un aumento dei contagi da coronavirus.
La
dimensione dell’aumento dipenderà da molte variabili: quanta gente in
più andrà a lavorare oltre quella che c’è sempre andata o ha ripreso già
il 4 maggio; quanta gente comincerà a frequentare le attività riparte
solo stamattina; quante cautele saranno prese dai gestori di queste
attività (e capiamo benissimo che i costi supplementari per le “misure
di sanificazione e sicurezza” confliggono radicalmente con un giro
d’affari comunque molto minore di prima dell’epidemia); con quanto
scrupolo i singoli individui che da stamattina si sentono
psicologicamente “liberati” dagli arresti domiciliari riusciranno a
rispettare le norme di autotutela sanitaria.
Questo
video, girato proprio stamattina nella metropolitana di Napoli, non ci
lascia molte speranze sul poter limitare i danni sanitari di massa
conseguenti a questo tipo di “riapertura” senza troppi limiti pretesa da
Confindustria e padroncini vari…
Nessun commento:
Posta un commento