Il 27 gennaio il comando europeo delle Forze Armate degli Stati Uniti
(EUCOM) stilava l’aggiornamento della strategia in Europa per “Impedire
l’aggressione russa sotto forma di crescente comportamento aggressivo e
militarizzazione dell’Artico. La Russia è una sfida seria ai nostri
alleati e partner in diverse regioni, è un problema globale che richiede
una risposta globale”. Il rappresentante permanente della Russia presso
la NATO, Aleksandr Grushko, ha detto “è impossibile commentare nelle
forme corrette, perché tale tesi è completamente al di fuori della
realtà. Tale formulazione prevede che gli Stati Uniti riuniscano gli
alleati, i cui ranghi sono ultimamente dispersi. Dato che nuove minacce e
sfide richiedono risposte collettive, devono riunirsi sotto l’ala degli
Stati Uniti ed esser costretti ad investire nella difesa per rafforzare
il fianco orientale con una nuova cortina di ferro. Le ragioni
dell’adozione della nuova strategia sono più profonde del mero desiderio
degli Stati Uniti di radunare gli alleati europei” dichiarava il
Vicedirettore del Centro informazioni analitiche di Tauride Sergej
Ermakov. “La grave esacerbazione delle relazioni con la Russia è il
compito principale del comando europeo degli Stati Uniti, per
“garantirsi un ambiente sicuro”. Intendendo esattamente l’allineamento
degli alleati europei a ranghi serrati e il rafforzamento della NATO
come strumento per normalizzare la presenza militare degli Stati Uniti
nella regione. Gli USA vogliono rafforzare la NATO, ma non tutti i Paesi
membri dell’Alleanza hanno fretta di aumentare la spesa per la difesa”.
Alcuni Paesi come Polonia ed Estonia hanno aumentato la spesa militare
ben al 2% del PIL, un contributo insignificante. Inoltre il comando
europeo degli Stati Uniti negli ultimi 10 anni ha seriamente ridotto il
dispiegamento militare. “La copertura dei territori controllati
dall’EUCOM è addirittura aumentata verso la regione artica. Formalmente
la zona di responsabilità del Comando Europeo ha lasciato l’Africa
perché è stato creato il Comando Africa degli Stati Uniti, ma in realtà
AFRICOM si basa sulle risorse di EUCOM. Obiettivi vaghi, risorse
limitate e assenza di serie minacce militari all’Europa, fino a poco
prima, permisero ad EUCOM una vita rilassata… Ma dopo i fatti di Crimea
si è scatenato l’inferno”. Il fatto che l’esercito russo potesse operare
con successo in condizioni di combattimento quasi reale fu una sorpresa
sgradevole, in particolare effettuando quelle operazioni che la NATO
classifica come “intervento umanitario”. “Ciò ha comportato cambiamenti
nella cosiddetta concezione dello schieramento avanzato volto a
rafforzare la presenza statunitense in Europa. L’obiettivo di EUCOM è
creare una fitta rete di piccole basi in Europa, permettendo agli USA di
rischierarvi le proprie forze contro la Russia. Ma se durante la Guerra
Fredda gli USA avevano 400000 soldati in Europa, dopo il “rafforzamento
della presenza statunitense in Europa” saranno circa 80000”.
Ciò impone alla Federazione russa d'”Investire nella Difesa e a costruire una linea difensiva. Questo è necessario, anche se tali azioni possono scatenare una nuova corsa agli armamenti… Oggi c’è un graduale cambio di leadership nello spazio geopolitico globale“, dichiarava l’accademico dell’Accademia dei problemi geopolitici, l’ex-direttore del Primo Dipartimento per la Cooperazione Militare Internazionale del Ministero della Difesa della Federazione Russa, Colonnello-Generale Leonid Ivashov. “L’occidente si è esaurito ed ora molla, mentre l’età dell’Oriente si afferma. In questo processo assistiamo ad una rivolta contro il diktat statunitense. Come sempre, gli alleati di ieri iniziano ad agire contro Washington. Arabia Saudita e Turchia vedono che l’Iran ha raggiunto il suo obiettivo liberandosi dalle sanzioni. Il processo globale di liberazione dalla dittatura statunitense appare ovvio anche all’Europa. Perciò gli Stati Uniti cercano di sopprimere l’aspirazione russa all’indipendenza, per mantenere anche l’Europa sotto controllo. In caso contrario, c’è il rischio che la liberazione dalla dittatura statunitense diventi un massiccio movimento coordinato. Per riunire l’Europa, è necessario esibire una minaccia estera comune, pratica comune degli Stati Uniti. Quando la minaccia diventa lo SIIL e i profughi da Medio Oriente e Nord Africa, la Russia passa in secondo piano e la solidarietà della NATO comincia ad andare a pezzi. Così gli statunitensi fanno tutto il possibile per presentare i russi nel familiare ruolo di principale nemico. Nel 2015, ricordo, gli Stati Uniti adottarono la nuova strategia di sicurezza nazionale. Nel documento la Russia veniva indicata 13 volte sempre in un contesto negativo. La Russia è il principale nemico nella dottrina militare aggiornata degli Stati Uniti, che ora cercano di riscrivere i punti chiave della strategia della NATO. E’ impossibile aspettarsi altro dagli Stati Uniti date le attuali condizioni“.
Ciò impone alla Federazione russa d'”Investire nella Difesa e a costruire una linea difensiva. Questo è necessario, anche se tali azioni possono scatenare una nuova corsa agli armamenti… Oggi c’è un graduale cambio di leadership nello spazio geopolitico globale“, dichiarava l’accademico dell’Accademia dei problemi geopolitici, l’ex-direttore del Primo Dipartimento per la Cooperazione Militare Internazionale del Ministero della Difesa della Federazione Russa, Colonnello-Generale Leonid Ivashov. “L’occidente si è esaurito ed ora molla, mentre l’età dell’Oriente si afferma. In questo processo assistiamo ad una rivolta contro il diktat statunitense. Come sempre, gli alleati di ieri iniziano ad agire contro Washington. Arabia Saudita e Turchia vedono che l’Iran ha raggiunto il suo obiettivo liberandosi dalle sanzioni. Il processo globale di liberazione dalla dittatura statunitense appare ovvio anche all’Europa. Perciò gli Stati Uniti cercano di sopprimere l’aspirazione russa all’indipendenza, per mantenere anche l’Europa sotto controllo. In caso contrario, c’è il rischio che la liberazione dalla dittatura statunitense diventi un massiccio movimento coordinato. Per riunire l’Europa, è necessario esibire una minaccia estera comune, pratica comune degli Stati Uniti. Quando la minaccia diventa lo SIIL e i profughi da Medio Oriente e Nord Africa, la Russia passa in secondo piano e la solidarietà della NATO comincia ad andare a pezzi. Così gli statunitensi fanno tutto il possibile per presentare i russi nel familiare ruolo di principale nemico. Nel 2015, ricordo, gli Stati Uniti adottarono la nuova strategia di sicurezza nazionale. Nel documento la Russia veniva indicata 13 volte sempre in un contesto negativo. La Russia è il principale nemico nella dottrina militare aggiornata degli Stati Uniti, che ora cercano di riscrivere i punti chiave della strategia della NATO. E’ impossibile aspettarsi altro dagli Stati Uniti date le attuali condizioni“.
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