Come definire questi furbetti se non sciacalli e approfittatori? I
magistrati reatini hanno indagato oltre 120 persone con l'accusa di aver
spostato la residenza nei Comuni terremotati del centro Italia per
ottenere il Contributo autonomo di sistemazione, il sussidio destinato
alle persone realmente colpite dal sisma del 24 agosto. Gli indagati
sono principalmente romani che, nei luoghi del terremoto, possiedono una
seconda o terza casa. Il sussidio statale al quale avrebbero avuto
accesso come residenti poteva arrivare fino a 1300 euro al mese. A far
insospettire i giudici è stata la sproporzione fra l'enorme numero di
domande presentate per accedere al Cas e la popolazione effettivamente
residente.
Ora il procuratore Giuseppe Saieva sta per chiudere le indagini con le ipotesi di truffa e falso.
Cambi operati da cittadini residenti in altri territori (prevalentemente nella Capitale) i quali, secondo l’ipotesi degli investigatori, avrebbero tentato di spostare la residenza nei due Municipi devastati dal sisma proprio per poter percepire i contributi economici stanziati dallo Stato in sostegno delle popolazioni residenti.
La Procura ha vagliato le tante domande di accesso al sostegno economico - da un minimo di 400 euro al mese, per i nuclei familiari composti da una sola persona, a un massimo di 900 per le famiglie numerose - anche con il supporto dei sindaci dei comuni interessati, riscontrando centinaia di anomalie.
Ora il procuratore Giuseppe Saieva sta per chiudere le indagini con le ipotesi di truffa e falso.
Cambi operati da cittadini residenti in altri territori (prevalentemente nella Capitale) i quali, secondo l’ipotesi degli investigatori, avrebbero tentato di spostare la residenza nei due Municipi devastati dal sisma proprio per poter percepire i contributi economici stanziati dallo Stato in sostegno delle popolazioni residenti.
La Procura ha vagliato le tante domande di accesso al sostegno economico - da un minimo di 400 euro al mese, per i nuclei familiari composti da una sola persona, a un massimo di 900 per le famiglie numerose - anche con il supporto dei sindaci dei comuni interessati, riscontrando centinaia di anomalie.
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