mercoledì 27 settembre 2017

Gli sciacalli di Amatrice: false residenze per incassare il sussidio dei terremotati

Come definire questi furbetti se non sciacalli e approfittatori? I magistrati reatini hanno indagato oltre 120 persone con l'accusa di aver spostato la residenza nei Comuni terremotati del centro Italia per ottenere il Contributo autonomo di sistemazione, il sussidio destinato alle persone realmente colpite dal sisma del 24 agosto. Gli indagati sono principalmente romani che, nei luoghi del terremoto, possiedono una seconda o terza casa. Il sussidio statale al quale avrebbero avuto accesso come residenti poteva arrivare fino a 1300 euro al mese. A far insospettire i giudici è stata la sproporzione fra l'enorme numero di domande presentate per accedere al Cas e la popolazione effettivamente residente.
Ora il procuratore Giuseppe Saieva sta per chiudere le indagini con le ipotesi di truffa e falso.
Cambi operati da cittadini residenti in altri territori (prevalentemente nella Capitale) i quali, secondo l’ipotesi degli investigatori, avrebbero tentato di spostare la residenza nei due Municipi devastati dal sisma proprio per poter percepire i contributi economici stanziati dallo Stato in sostegno delle popolazioni residenti.
La Procura ha vagliato le tante domande di accesso al sostegno economico - da un minimo di 400 euro al mese, per i nuclei familiari composti da una sola persona, a un massimo di 900 per le famiglie numerose - anche con il supporto dei sindaci dei comuni interessati, riscontrando centinaia di anomalie.

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