lunedì 6 luglio 2015

PERCHÉ L’EURO È FINITO

Il rapporto del FMI sull’ Analisi di Sostenibilità del Debito Greco che è uscito questa settimana ha provocato un grande scalpore. Ora sappiamo che gli analisti del Fondo confermano quanto Syriza ha continuato a dire fin da quando è salita al potere 5 mesi fa: la Grecia ha bisogno di una riduzione del debito, molta, e in fretta.
Sappiamo anche che l’Europa ha cercato di mettere a tacere il rapporto. Ma ciò che è più interessante è che il tentativo è andato avanti per mesi, secondo la Reuters. Ergo, il FMI era a conoscenza dell’analisi – preliminare – da mesi, e ha taciuto, mentre allo stesso tempo ‘negoziava’ con la Grecia su austerità e salvataggi.
E se si scava ancora un po’ più a fondo, non c’è modo di evitare il fatto che il FMI non ne era a conoscenza soltanto da pochi mesi, ma lo sapeva da anni. Il Comitato Parlamentare Greco sul Debito ha riferito tre settimane fa di essere in possesso di un documento del FMI del 2010 (!), il quale conferma che anche allora il Fondo già sapeva.
Vale a dire, si sapeva già che il piano di salvataggio messo in atto nel 2010 avrebbe indebitato ancora di più la Grecia. Che è l’esatto contrario di ciò che che il piano di salvataggio si pretendeva dovesse fare.
Il piano di salvataggio del 2010 è stato quello che ha permesso alle banche private francesi, olandesi e tedesche di trasferire i loro debiti al settore pubblico greco, e indirettamente al settore pubblico dell’intera zona euro. Non c’è stata ristrutturazione del debito in questa operazione.
Reuters ieri ha riferito che “la pubblicazione della bozza dell’Analisi di Sostenibilità del Debito ha messo a nudo una disputa tra Bruxelles e [il FMI] che si è trascinata per mesi a porte chiuse.”
Ma non è tutta la storia. Evidentemente, c’è stata una disputa importante anche all’interno del FMI. La decisione di pubblicare la relazione è stata apparentemente presa senza neanche un voto, perché era evidente che i membri del consiglio del Fondo ne volevano la diffusione. Gli Stati Uniti hanno giocato un ruolo importante in questa decisione. Perché questa tempistica? Difficile a dirsi.
La grande domanda che sorge da tutto questo è: qual’è stato il ruolo di Christine Lagarde in questa farsa? Se lei è stata fondamentale nel mantenere nascosta l’analisi, ha fatto un bel danno alla reputazione del FMI, e diventa difficile capire come potrebbe rimanere a capo del FMI. Ha contribuito a far perdere al Fondo un’immensa quantità di fiducia agli occhi del mondo. E senza fiducia, il FMI è inutile.
E già che ci siamo, il capo della Bce Mario Draghi, che è anche un importante negoziatore della troika, ha fatto un errore enorme questa settimana facendo – quasi – chiudere il sistema bancario greco, una decisione che rimane difficile da credere ancora oggi. La funzione di una banca centrale è quella di assicurarsi che le banche siano liquide, non strangolarle consapevolmente e volontariamente.
Come Draghi, dopo questo, possa rimanere a capo della BCE è difficile da capire quanto lo è per la Lagarde. E dovremmo anche mettere in discussione le azioni e le motivazioni di persone come Jean-Claude Juncker e Jeroen Dijsselbloem.
Anche loro devono essere stati a conoscenza della valutazione del FMI, eppure hanno insistito perché non ci fosse nessuna riduzione del debito sul tavolo dei negoziati, anche se l’analisi dice che senza riduzione del debito non ci può essere un accordo sostenibile.
Si può solo immaginare la frustrazione di Varoufakis nel trovarsi la porta chiusa in faccia ogni volta che sollevava l’argomento. Perché davvero non c’è bisogno di un’analisi del FMI per vedere quel che è ovvio.
Che è esattamente il motivo per cui domani c’è un referendum: Alexis Tsipras ha rifiutato di firmare un accordo che non prevede la ristrutturazione del debito. Sarebbe comico se non fosse così tragico, soprattutto per il popolo greco. Da Reuters, ieri:
Gli europei hanno cercato di bloccare il Rapporto sul Debito della Grecia del FMI
I paesi della zona euro hanno cercato invano di fermare la pubblicazione da parte del Fondo Monetario Internazionale di un’analisi pessimista sull’onere del debito della Grecia, che secondo le dichiarazioni del governo di sinistra giustifica il suo appello agli elettori di respingere i termini del salvataggio, hanno detto venerdì fonti a conoscenza dei fatti. Il documento, diffuso a Washington giovedì, afferma che le finanze pubbliche della Grecia non saranno sostenibili senza una sostanziale riduzione del debito, che possibilmente includa anche lo stralcio da parte dei partner europei dei prestiti garantiti dai contribuenti. Afferma anche che la Grecia avrà bisogno di almeno 50 miliardi di euro di aiuti supplementari per i prossimi tre anni per mantenersi a galla. La pubblicazione della bozza dell’Analisi di Sostenibilità del Debito ha messo a nudo una disputa tra Bruxelles e il FMI che si è trascinata per mesi a porte chiuse.
Venerdì il primo ministro greco Alexis Tsipras ha citato il rapporto in un appello televisivo agli elettori per votare ‘No’ alle condizioni di austerità proposte, che sono comunque scadute poiché i colloqui si sono interrotti ed Atene ha fatto default su un prestito del FMI questa settimana. Non è chiaro se un arcano documento del FMI potrebbe essere in grado di influenzare una votazione mozzafiato in cui è in gioco il futuro della Grecia nella zona euro, con le banche chiuse, i prelievi di contanti razionati e il commercio bloccato. “Ieri è accaduto un evento di grande importanza politica”, ha detto Tsipras. “Il FMI ha pubblicato un rapporto sull’economia della Grecia, che è una grande rivincita per il governo greco perché conferma l’ovvio – che il debito greco non è sostenibile”.
Nel corso di una riunione del consiglio del FMI tenutasi mercoledì, i membri europei hanno messo in discussione la tempistica della relazione che la direzione del FMI proponeva di pubblicare a breve, tre giorni prima del cruciale referendum di domenica che può determinare il futuro del paese nella zona euro, hanno detto le fonti. Non c’è stata votazione, ma gli europei erano in pesante inferiorità numerica e gli Stati Uniti, la voce più forte in seno al FMI, erano a favore della pubblicazione, hanno detto le fonti.
Il motivo per cui tutti i negoziatori della Troika dovrebbero essere sottoposti a un’indagine molto seria è che hanno mantenuto volontariamente nascoste informazioni che avrebbero dovuto essere cruciali nella trattativa con la Grecia. La ragione è ovvia: sarebbe costato ai contribuenti europei molti miliardi di euro.
Ma questo non dovrebbe mai essere un motivo per barare e mentire. Perché una volta che lo si è fatto, si è macchiati per tutta la vita. Quindi, anche in un mondo non proprio ideale, dovrebbero dimettersi. Tutti quelli che sono stati a quel tavolo dal lato della Troika.
E non riesco a capire come anche Angela Merkel possa sfuggire al colpo di accetta. Anche lei doveva sapere ciò di cui gli analisti del FMI erano a conoscenza. E ha deciso di sottoporre a tortura la popolazione greca, piuttosto che essere costretta a spiegare a casa sua che le sue precedenti decisioni (2010) sono fallite così gravemente che i suoi elettori ora devono pagare per questo. No, Angela ama il potere. Più di quanto le piaccia il fatto che i greci abbiano un’assistenza sanitaria adeguata.
Comprensibile, forse, ma anche imperdonabile. Qualcuno dovrebbe portare in tribunale tutto questo circo di bugiardi, imbroglioni e intriganti. Sono andati molto vicini a uccidere l’intera Unione Europea con le loro macchinazioni. Non che mi dispiaccia, prima muore meglio è, ma le persone coinvolte devono comunque essere ritenute responsabili. Non è nemmeno la stessa Unione Europea ad essere sbagliata, o ad essere una cattiva idea; lo è questa gente.
Ma non temete, non c’è dramma che non abbia anche un lato divertente. E con questo non intendo togliere nulla alla sofferenza del popolo greco.
Brett Arends su MarketWatch ha scritto per proprio conto una grande analisi, e arriva a questo, anche in base alle cifre fornite dal FMI. Risulta che il più grande errore per la Grecia e Syriza è quello di voler rimanere all’interno della zona euro. L’euro è stato un tale disastro finanziario ed economico, che è difficile capire come nessuno lo abbia fatto notare prima. Rimanete dentro, e non c’è modo di vincere.
Trovo questa una lettura esilarante di fronte a ciò che vedo accadere qui in Grecia. Rende il tutto ancora più tragico.
Smettete di mentire ai greci – la vita senza l’euro è bella
Gli euro-fanatici smetteranno di mentire al popolo della Grecia? E già che ci sono, potrebbero gentilmente smettere di mentire al resto di tutti quanti noi? Possono smettere di pretendere che la vita al di fuori dell’euro – per i greci o qualsiasi altro paese europeo – sarebbe un destino peggiore della morte? Possono smettere di affermare che se i Greci tornano alla dracma, saranno condannati ad una miserabile esistenza nella zona oscura della vita europea, un piccolo, dimenticato e isolato paese senza fabbriche, senza investimenti interni e senza nessuna speranza? Queste disoneste minacce questa settimana sono state rivolte contro il popolo greco, mentre si prepara per il grande referendum del fine settimana su ancora più austerità.
I bulli di Bruxelles, Francoforte e altrove stanno minacciando il popolo greco che se non fa quello che gli viene detto, se non si sottomette ancora ad altri salassi economici, può finire fuori dall’euro… e a quel punto, naturalmente, la vita sarebbe finita. Bah.
Date un’occhiata al grafico. Mette a confronto la performance economica della Grecia all’interno dell’euro con i concorrenti europei che non utilizzano l’euro. Gli altri paesi coprono una vasta gamma di posizioni, ovviamente – dalla ricca e stabile Danimarca, ai paesi dell’ex Unione Sovietica, al vicino di casa della Grecia, la Turchia, che non è nemmeno in Europa. Ma tutti hanno una cosa in comune.

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