Nella felice Olanda la borsa del gas ha battuto 296 euro per megawattora. E l’energia segna 605 euro (con i future sfiora i 700). Tanto per capire: il PUN, prezzo unico nazionale, cioè il prezzo di riferimento del mercato elettrico in Italia (intimamente connesso a quello del gas, soprattutto in una stagione di siccità, con i bacini idroelettrici costretti a regimi minimi), sempre mentre scriviamo, si traduce in 0,276 €/kWh (tariffa regolata da ARERA nel mercato tutelato). Un anno fa, ancora nella borsa di riferimento del gas, in Olanda, le quotazioni si fermavano a 26 euro Mwh: tradotto, significa un rincaro del 1000 (mille) per cento. Tutti record terrificanti, destinati probabilmente a peggiorare nei prossimi mesi, quando crescerà la domanda e diminuiranno le risorse (vista la chiusura del gasdotto Nord Stream). Tanto che moltissime imprese più o meno energivore (si va dalla grande siderurgia alla piccola lavanderia) temono un’imminente chiusura forzata dell’attività. Anche il turismo, pur sull’onda di un’ottima stagione estiva, non fa eccezione.
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