Durante
il processo per eresia, Galileo tentò invano di far osservare il cielo
ai dotti al servizio dell’Inquisizione cattolica. Essi si rifiutarono
fermamente di guardare lo spazio da quel piccolo strumento, perché,
affermarono, la “teoria” – in realtà la narrazione presente nelle “sacri scritture” – era sufficiente a dimostrare che Galileo sbagliava.
Il metodo sperimentale
dello scienziato, perseguitato dalla Chiesa, alla fine si affermò nella
cultura e nella società, e per secoli la borghesia si è servita di esso
per costruire la sua affermazione sociale e politica.
Ora invece nel capitalismo globalizzato, dominato dalla finanza,
assistiamo ad una crescente divaricazione tra esperienza scientifica e
mondo degli affari. Un mondo che ovviamente esige la totale
sottomissione delle tecnologie ai propri interessi, ma rifiuta ogni
scoperta che metta in discussione i tassi di profitto.
Il
fatto più clamoroso è il cambiamento climatico, sperimentalmente
dimostrato dagli scienziati e negato da Trump esplicitamente, dal
capitalismo globale implicitamente, con il suo continuare
nell’avvelenamento del pianeta.
E
i negazionisti, come il presidente USA o quello brasiliano, a volte si
avvalgono di cialtroni travestiti da studiosi, i quali, come i
persecutori di Galileo, negano la realtà e costruiscono teorie sulla
base della manipolazione delle teorie e dei dati.
In Italia, con l’epidemia del Covid-19, questi terrapiattisti
per affari, dopo un momento di pausa si sono di nuovo scatenati, per
sostenere che la chiusura delle fabbriche e delle attività economiche
sia un danno più grave del contagio.
Il
presidente designato della Confindustria, il finanziere bocconiano
Bonomi, dopo aver chiesto soldi pubblici per le imprese private
intimando al governo di non fare nuove IRI, dopo aver protestato contro
il pregiudizio anti-industriale rinato nel paese, dopo aver preteso la
riapertura di tutte le fabbriche, se l’è presa con gli “esperti”.
Una
volta la Confindustria li esaltava, ora invece li accantona ed esalta
il ruolo dei politici, che dovrebbero decidere a prescindere da essi.
Naturalmente
gli esperti di Borsa, finanza, mercati sono sempre ben accetti, quelli
che invece proprio non piacciono sono gli scienziati della natura ed i
medici. Questi dovrebbero stare al posto loro, non fare come Walter
Ricciardi che afferma che in Lombardia e Piemonte non si possa passare
alla Fase 2, perché si è ancora in piena Fase 1.
Così
Salvini ha subito chiesto il licenziamento di questo consulente del
governo, che ha tra l’altro il torto di far parte di quella
Organizzazione Mondiale della Sanità, cui Trump ha tagliato i fondi. Con
l’accusa, mossa assieme a Macron e ai terrapiattisti della CIA, di aver
nascosto i misfatti della Cina, compresa la mirabilante produzione in laboratorio del virus.
Da
noi invece si usano le inefficienze e i colpevoli ritardi delle
autorità nel comprare-fare tamponi e registrare i morti, con la
conseguente scarsa credibilità dei numeri ufficiali, per produrre manipolazioni statistiche che hanno tutte lo stesso scopo: sostenere le richieste della Confindustria.
Eppure
un solo dato, seppure parziale e sottostimato, basterebbe per istruire
una vera analisi della realtà. Il Belgio è considerato il paese europeo
nel quale il virus è sinora stato più letale, con circa 6.000 morti su
12 milioni di abitanti. In quel paese ora ci si interroga sulle ragioni
della strage.
Ebbene
nella Lombardia di Bonomi, Salvini, Fontana e Sala, i morti ufficiali
sono oltre 12.000, su circa 10 milioni di residenti. Come si sa i
medici, sulla base della propria esperienza e per questo “esperti”,
affermano che i deceduti per il virus siano molti di più, almeno il
doppio.
Ma
anche con i soli numeri ufficiali il dato è sconvolgente, il peggiore
nel mondo. Se in tutta Italia ci fosse la stessa percentuale – ripeto: sottostimata – di vittime della Lombardia noi avremmo già 70.000 morti di Covid.
Per
fortuna non tutto il paese ha avuto la malasanità e la catastrofe
organizzativa della sua regione più ricca, dove il blocco totale non c’è
mai stato e migliaia di aziende, seguendo le indicazioni di Bonomi e
della sua Assolombarda, hanno continuato a far lavorare ammassate
centinaia di migliaia di persone, mentre i vigli urbani multavano per
centinaia di euro chi consegnava le pizze.
La Lombardia dovrebbe essere considerata il modello negativo del Paese, altro che “farla ripartire”.
La sua catastrofe umanitaria
dovrebbe essere al centro di ogni ricerca e indagine scientifica, di
ogni analisi e scelta politica. Invece solo la magistratura,
inevitabilmente, si muove per il massacro degli anziani. E state sicuri
che tra breve ci saranno politici ed imprenditori che lamenteranno le
“ingerenze” dei giudici.
Una
classe politica compromessa con gli affari da trent’anni di liberismo,
non riesce a mandare nell’inferno della loro ignoranza e malafede i
Bonomi e tutti coloro che mettono i mali degli affari davanti a quelli
della salute. E come nel Medio Evo il dominio della religione colpiva la
sperimentazione scientifica, così oggi il dominio del mercato fa lo
stesso.
Così
rischiamo che, per colpa dei terrapiattisti di Confindustria e Lega, il
contagio continui, anche se poi il potere cercherà di dimostrarci che stiamo tutti bene.
Nessun commento:
Posta un commento