E’ molto interessante notare come i media occidentali, a cominciare
da quelli del nostro paese, abbiano trattato il grande evento della
Parata del Vday a Pechino con un misto di sufficienza e di
disinformazione. Nei giorni in cui la Cina svaluta la sua moneta ed in
cui questi stessi media si divertono a dipingere il paese di Confucio
come un gigante in affanno, soprattutto per nascondere i ben più gravi problemi
europei e statunitensi, la Parata è stata raffigurata come una prova di
forza, tesa anche e soprattutto a dare di Pechino l’immagine di una
potenza ostile verso il mondo, una minaccia militare ben più che
potenziale. Un po’ quello che è già stato fatto con l’Unione Sovietica e
con la Russia, le cui parate militari per ricordare e celebrare la
Vittoria nella Grande Guerra Patriottica venivano dipinte come
un’esibizione di muscoli funzionale a rimpiattare i gravissimi problemi
interni, che ovviamente i nostri media enfatizzavano ed accrescevano
oltre il senso del reale.
In questo caso, comunque, Xi Jinping ha stupito il mondo annunciando che gli effettivi dell’Esercito Popolare di Liberazione saranno tagliati di 300mila unità, come chiaro segno della volontà di pace e stabilità della Cina per il mondo. Tuttavia i nostri media non si sono lasciati cogliere impreparati, ed hanno subito posto l’accento (si pensi alla francese AFP o alla britannica BBC) sul fatto che tale riduzione di personale delle forze armate cinesi sia dovuta alla forte modernizzazione che le ha riguardate negli ultimi anni. Pertanto, in virtù del più moderno arsenale, servono meno uomini mentre le capacità offensive della Cina risultano notevolmente accresciute (e non a caso s’è menzionata la questione del Mar Cinese Meridionale, che soprattutto negli Stati Uniti viene descritta come una crisi unilateralmente provocata dalla Cina; e lo stesso discorso, ovviamente, può essere fatto anche per quanto riguarda i dissapori col Giappone di Abe).
In pratica i media occidentali hanno presentato le forze armate cinesi, che in occasione del Vday hanno celebrato la Vittoria nella Seconda Guerra Mondiale sul Patto Tripartito e la Resistenza del popolo cinese all’occupazione giapponese, come un elemento di destabilizzazione e di minaccia per il mondo, quando invece con la grande Parata del 3 settembre e con le inequivocabili parole del Presidente Xi Jinping s’era inteso esprimere l’esatto contrario.
Hua Chunying, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha chiaramente commentato tali storture dichiarando che i loro autori “o hanno perso il focus, o hanno un lato oscuro nei loro cuori”. Cosa su cui, oggettivamente, conoscendo la malafede dei media occidentali, c’è ben poco da obiettare.
In questo caso, comunque, Xi Jinping ha stupito il mondo annunciando che gli effettivi dell’Esercito Popolare di Liberazione saranno tagliati di 300mila unità, come chiaro segno della volontà di pace e stabilità della Cina per il mondo. Tuttavia i nostri media non si sono lasciati cogliere impreparati, ed hanno subito posto l’accento (si pensi alla francese AFP o alla britannica BBC) sul fatto che tale riduzione di personale delle forze armate cinesi sia dovuta alla forte modernizzazione che le ha riguardate negli ultimi anni. Pertanto, in virtù del più moderno arsenale, servono meno uomini mentre le capacità offensive della Cina risultano notevolmente accresciute (e non a caso s’è menzionata la questione del Mar Cinese Meridionale, che soprattutto negli Stati Uniti viene descritta come una crisi unilateralmente provocata dalla Cina; e lo stesso discorso, ovviamente, può essere fatto anche per quanto riguarda i dissapori col Giappone di Abe).
In pratica i media occidentali hanno presentato le forze armate cinesi, che in occasione del Vday hanno celebrato la Vittoria nella Seconda Guerra Mondiale sul Patto Tripartito e la Resistenza del popolo cinese all’occupazione giapponese, come un elemento di destabilizzazione e di minaccia per il mondo, quando invece con la grande Parata del 3 settembre e con le inequivocabili parole del Presidente Xi Jinping s’era inteso esprimere l’esatto contrario.
Hua Chunying, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha chiaramente commentato tali storture dichiarando che i loro autori “o hanno perso il focus, o hanno un lato oscuro nei loro cuori”. Cosa su cui, oggettivamente, conoscendo la malafede dei media occidentali, c’è ben poco da obiettare.
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