domenica 14 dicembre 2014

Da Mafia Capitale a ’ndrangheta Capitale. Così il «mondo di mezzo» flirtava coi clan

L’appalto su cui lucrare era sempre quello dell’accoglienza. Anche in Calabria. La coop 29 giugno aveva l’appalto del Cara di Cropani: 1,3 milioni per 240 immigrati. Gli «interessi comuni» di Carminati e Buzzi con i Mancuso

Da Mafia Capi­tale a ‘ndran­gheta Capi­tale il passo è stato breve, anzi bre­vis­simo. C’era da aspettarselo.

Che i ten­ta­coli delle ‘ndrine si muo­ves­sero intorno a Roma era un fatto noto, già regi­strato da altre inchie­ste. Come non ricor­dare le feste elet­to­rali di Ale­manno al Cafè de Paris di via Veneto in cui l’ex sin­daco, non inda­gato, avrebbe cono­sciuto il boss Giu­lio Lam­pada. Per que­sta vicenda Ale­manno è stato escusso come teste nel pro­cesso di ’ndran­gheta con­tro i Valle e i Lam­pada per il quale l’ex con­si­gliere regio­nale Franco Morelli, suo capo cor­rente in Cala­bria, è stato con­dan­nato in appello a 4 anni.

Gli arre­sti di ieri di Rocco Rotolo e Sasà Rug­giero dimo­strano che il busi­ness su cui lucrare è sem­pre quello dell’accoglienza. Anche e soprat­tutto in Cala­bria. Che detiene il poco ono­re­vole pri­mato di ben due Cpt (Cro­tone, il più grande d’Europa, e Lame­zia), della gigan­te­sca ten­do­poli di San Fer­di­nando per gli sta­gio­nali della Piana, più una miriade di cen­tri d’accoglienza affi­dati a coo­pe­ra­tive a dir poco ambi­gue (Falerna, Rogliano nel Savuto, Cro­pani). E pro­prio su Cro­pani si è con­cen­trata l’attività inve­sti­ga­tiva della pro­cura di Roma.

«…Sic­come stanno aumen­tando i pasti mi ha detto ‘facci entrare anche la ’ndran­gheta’» diceva Mas­simo Car­mi­nati in un’intercettazione del 26 mag­gio par­lando con Paolo Di Ninno, com­mer­cia­li­sta di Sal­va­tore Buzzi in car­cere per asso­cia­zione mafiosa, e Clau­dio Bolla, stretto col­la­bo­ra­tore del ras delle coo­pe­ra­tive sociali.

Tra il «mondo di mezzo» di Car­mi­nati e Buzzi e i Man­cuso c’erano «inte­ressi comuni» da met­tere a pro­fitto. I Man­cuso, tra­mite i romani, riu­sci­vano ad entrare nel lucroso affare degli appalti delle puli­zie dei mer­cati rio­nali della Capi­tale e in cam­bio accre­di­ta­vano, anche per inter­ces­sione dei Piro­malli di Gioia Tauro, le coo­pe­ra­tive di Buzzi al fine di ricol­lo­care gli immi­grati in esu­bero dal Cpt di Cro­tone. Il legame tra i due soda­lizi nasce, dun­que, da un do ut des: una richie­sta di pro­te­zione per fare busi­ness in Cala­bria. Per­ché la coop 29 giu­gno di Buzzi aveva l’appalto di gestione del Cara di Cro­pani, isti­tuito dal Vimi­nale per sop­pe­rire al sovraf­fol­la­mento del vicino Cpt Sant’Anna di Cro­tone Lo stan­zia­mento era di 1,3 milioni, per l’accoglienza di 240 immigrati.

Buzzi era di casa sullo Jonio cro­to­nese. È lui stesso a spie­garlo in un’intercettazione del luglio 2014: «Allora io te dico, quando stavo a Cro­pani scen­devo er pome­rig­gio, salivo su la mat­tina e ripar­tivo er pome­rig­gio… par­lavo con il pre­fetto, par­lavo con tutti, par­lavo con la ’ndran­gheta.. par­lavo con tutti. E poi risa­livo su». Lo stesso Buzzi ram­men­tava gli incon­tri con il clan: «Quando siamo andati giù… ci siamo messi a par­lare, noi siamo .. in que­sto periodo… ber­sa­gliati… sap­piamo tutto ciò che è suc­cesso a Vibo… noi siamo ber­sa­gliati dai giu­dici, dai cosi… però chia­miamo un ragazzo… che è pulito nella legge e quindi nello… ok…. ci siamo dati appun­ta­mento e ci ha pre­sen­tato que­sto “gin­gillo” diciamo…».

Il gin­gillo è Gio­vanni Cam­pennì, che così avrebbe curato gli inve­sti­menti romani della potente cosca vibo­nese. Come l’appalto per la puli­zia del mer­cato Esqui­lino, gestito attra­verso la coo­pe­ra­tiva Santo Ste­fano, e affi­da­to­gli con il diretto con­senso di Carminati.

Anche la figura di Rotolo emerge in maniera elo­quente dalle parole di Buzzi: «Quello è un ’ndran­gheta… affi­liato… se tu gli dici sei un mio sol­dato… lui il gene­rale l’ha… il gene­rale non cè l’ha qui a Roma… se offende… non so se me capi­sci… se tu c’hai dei pro­blemi con que­sto… tu me chiami a me e ci parlo io… loro sanno come devono fa’, quali so’ i limiti, non si devono allarga’…però pure te devi sta attento a come ce parli!…».

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