L’ultimo episodio della “crisi laburista legata all’antisemitismo” sta innestando un prevedibile effetto negativo sui social e sui mezzi di informazione.
Pete
Willsman, un membro dell’ala sinistra dell’Esecutivo nazionale per la
gestione corrente del Partito Laburista, secondo alcune testimonianze,
si è visto sospendere l’iscrizione al partito dopo che una registrazione
audio segreta -apparentemente della sua voce- era stata realizzata da
radio LBC [radio commerciale con sede a Londra, ndtr.].
Nella
registrazione, Willsman sembra affermare la verità banale e ovvia che
l’ambasciata di Israele sia stata coinvolta nel diffondere la favola
dell’”antisemitismo laburista” come un’arma contro Jeremy Corbyn e più
in generale contro il Partito Laburista.
L’ultima
testimonianza del triste stato della “sinistra moderata” del Partito
Laburista è il fatto che alcune delle sue più influenti giovani voci
abbiano ripetutamente messo in pericolo veterani come Willsman per
placare la lobby israeliana e la destra interna. Ma naturalmente
tentativi del genere sono destinati a fallire.
Ogni
volta che questo succede, io lo condanno su Twitter. Una delle reazioni
che leggo da qualcuno nelle risposte, in tempi come questi, è che le
bugie e le esagerazioni di Israele e dei filoisraeliani relativamente
all’antisemitismo siano un gridare al lupo e che un giorno, quando il
vero “lupo dell’antisemitismo” busserà alla porta, nessuno ci baderà.
C’è
molta verità in questa affermazione. Credo che la campagna di calunnie,
lanciata da tempo, relativamente a un’inesistente “crisi” di
antisemitismo nel Partito Laburista abbia condotto a qualche effettivo
caso di antisemitismo, come ha ripetutamente denunciato il gruppo Voce
ebraica [gruppo di ebrei iscritti al partito e contrari alla
criminalizzazione della solidarietà con i palestinesi, ndtr.], ala
sinistra del Partito.
D’altronde,
secondo me, questa reazione fraintende fondamentalmente una cosa –
suppone che le preoccupazioni espresse dal governo israeliano per
l’antisemitismo siano reali e sincere. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità.
Israele,
infatti, così come sull’inganno dell’anti-semitismo dove esso non c’è,
fa sempre di più affidamento su casi reali di antisemitismo e dipende da
ciò per consolidare il sostegno politico internazionale. Questa
dinamica, apparentemente un controsenso, riguarda più lo scorso decennio
che prima, ma ha una lunga storia.
Come
ha spiegato Joseph Massad, un importante intellettuale e accademico
palestinese, il sionismo – l’ideologia ufficiale di colonialismo
d’insediamento dello Stato di Israele- è, per sua stessa definizione,
un’ideologia fondamentalmente anti-semita: “Se ci fosse una definizione
di anti-semitismo da adottare da parte del Partito Laburista (o di
qualche altro partito o istituzione) nel Regno Unito oggi, essa dovrebbe
includere la condanna di espressioni anti-semite e colonialiste come:
‘Israele è uno Stato ebraico’ o ‘Israele è lo Stato del popolo ebraico’ o
‘Israele parla per gli ebrei’ o colonizzare la terra dei palestinesi è
un ‘valore ebraico’.”
Come
Massad ha anche precisato, il sionismo ha una lunga e vergognosa storia
di collaborazione e di contatto con ideologie tra le più anti-semite e
violentemente razziste del mondo, includendo anche il governo nazista di
Hitler nel caso di una milizia sionista di destra (uno dei cui leader
divenne un primo ministro israeliano) [si riferisce all’Irgun e al suo
capo, Menachem Begin, ndtr.].
Ciò
risale allo stesso fondatore del pensiero sionista, Theodor Herzl, che
scrisse in modo preveggente che “i governi di tutti i Paesi flagellati
dall’antisemitismo saranno fortemente interessati a sostenerci per farci
ottenere la sovranità che vogliamo” nel nostro progetto coloniale.
Analogamente nei suoi diari prevedeva che “gli antisemiti diventeranno
gli amici più affidabili e i Paesi antisemiti i nostri alleati.”
Come
Massad spiega: “Questi non sono lapsus o errori, ma piuttosto una
strategia a lungo termine che il sionismo e Israele continuano a mettere
in campo a questo fine ogni giorno.”
E
così la previsione di Herzl si è avverata. Oggi i partiti politici
fascisti e anche neo-nazisti che hanno una rinascita elettorale in tutta
Europa sono forti sostenitori di Israele.
Yair,
il figlio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha
recentemente posato per una foto postata su Twitter di lui sorridente
che stringe la mano a Viktor Orban, il primo ministro antisemita
ungherese che una volta ha lodato il collaboratore ungherese
dell’Olocausto hitleriano come un “eccezionale statista”.
Rafi
Eitan, un ex importante ufficiale del Mossad, pur essendo lui stesso
stato responsabile della cattura del leader nazista Adolf Eichmann nel
1961, lo scorso anno ha lodato il risorgente movimento neonazista
tedesco “Alternativa per la Germania” (AfD). “Vi auguro con tutto il mio
cuore di essere abbastanza forti da far finire la politica di apertura
delle frontiere” ha detto Eitan nel video con grande entusiasmo,
invitando AfD a “fermare l’ulteriore islamizzazione del Paese e a
proteggere i cittadini dal terrorismo e dal crimine. In Israele, in Germania, in Europa. Facciamolo insieme!”
Oggi
Israele sta fornendo all’antisemitismo di gruppi politici storicamente
fascisti e nazisti in tutta Europa un servizio di riabilitazione, come
fosse una lavanderia. Tutto ciò di cui i gruppi in questione hanno
bisogno di fare è dichiarare il proprio amore per Israele e assicurarsi
il sostegno di Netanyahu.
Molto
recentemente in Germania il parlamento ha ingiustamente dichiarato
antisemita il movimento per Boicottaggio, Disvestimento e Sanzioni (BDS)
con un voto non vincolante sostenuto da tutti i principali partiti
politici.
L’AfD
non ha sostenuto la mozione – ma solo perché ha ritenuto che essa sia
stata troppo indulgente con la campagna per i diritti umani in
Palestina. Ha portato avanti la sua mozione che avrebbe completamente
bandito il movimento BDS.
Nelle
loro perverse ideologie parallele, sia antisemiti che sionisti sono
d’accordo che gli ebrei sono “alieni” e non dovrebbero effettivamente
stare in Europa. Devono, piuttosto, essere spinti a diventare coloni
negli insediamenti israeliani che attualmente occupano la Palestina
storica.
Il movimento BDS, invece, è un movimento dichiaratamente anti-razzista, che rigetta ogni fanatismo, compreso l’antisemitismo. Da che parte state voi?
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