Nell’ultimo mezzo secolo sono stato
impegnato in ricerche, ho tenuto conferenze e lavorato con movimenti
sociali e governi di sinistra in America Latina. Ho intervistato
funzionari e think tank statunitensi a Washington e New York. Ho scritto
decine di libri, centinaia di articoli professionali e ho presentato
numerosi articoli in occasione di riunioni professionali. Nel corso
della mia attività ho scoperto che molti accademici spesso s’impegnano
in ciò che i funzionari del governo chiamano “de-briefing”! Gli
accademici si incontrano e discutono sul campo di lavoro, sulla raccolta
di dati, sui risultati delle ricerche, sulle osservazioni e sui
contatti personali durante il pranzo presso l’ambasciata con funzionari
del governo degli Stati Uniti o a Washington con funzionari del
dipartimento di Stato. I funzionari del governo degli Stati Uniti
aspettano con ansia questi “commenti”; l’accademico fornisce un utile
accesso alle informazioni che altrimenti non potrebbero ottenere da
agenti d’intelligence o collaboratori locali. Non tutti gli informatori
accademici sono in ottima posizione od investigatori competenti.
Tuttavia, molti forniscono utili informazioni, specialmente sui
movimenti di sinistra, partiti e i leader avversari antimperialisti
reali o potenziali. I costruttori dell’impero statunitense, sia che
svolgano attività politiche o militari, dipendono da informazioni in
particolare su chi sostenere e chi sovvertire; chi dovrebbe ricevere
supporto diplomatico e chi dovrebbe ricevere risorse finanziarie e
militari. Gli accademici interrogati identificano avversari ‘moderati’ e
‘radicali’, così come vulnerabilità personali e politiche. I funzionari
sfruttano spesso problemi di salute o bisogni familiari per
“trasformare” le sinistre in spie imperialiste. I funzionari degli Stati
Uniti sono particolarmente interessati agli accademici ‘gate-keeper’
che escludono critiche all’imperialismo, attivisti, politici e
funzionari governativi. A volte, funzionari del dipartimento di Stato
degli Stati Uniti dichiarano di essere simpatizzanti ‘progressisti’ che
si oppongono ai “neanderthaliani” nelle istituzioni, al fine di avere
informazioni privilegiate dagli informatori accademici di sinistra. Il
debriefing è una pratica diffusa e coinvolge numerosi accademici
provenienti da importanti università e centri di ricerca, così come
“attivisti” non governativi e redattori di riviste e pubblicazioni
accademiche. Gli accademici che partecipano al debriefing spesso non
pubblicizzano i loro rapporti col governo. Molto probabilmente
condividono i rapporti con altri informatori accademici. Tutti affermano
semplicemente di condividere le ricerche diffondendo informazioni per
la “scienza” e per promuovere “valori umani”. Gli informatori accademici
giustificano sempre la loro collaborazione fornendo un’immagine chiara e
più equilibrata ai “nostri” responsabili politici, ignorando i
prevedibili risultati distruttivi che potrebbero derivarne.
Accademico al servizio dell’impero
Gli informatori accademici mai studiano, raccolgono ricerche e
pubblicizzano rapporti sulle politiche statunitensi segrete, palesi e
clandestine, in difesa delle multinazionali e dell’élite latinoamericana
che collaborano coi costruttori dell’impero.
Piantare il “Regime Change” in Venezuela
I funzionari degli Stati Uniti sono desiderosi di conoscere tutti i
rapporti sui “movimenti dal basso”: chi sono, quanta influenza hanno,
suscettibilità a tangenti, ricatti e inviti dal dipartimento di Stato,
da Disneyland o dal Wilson Center di Washington. I funzionari
statunitensi finanziano ricerche accademiche su sindacati, movimenti
sociali agrari, minoranze femministe ed etniche impegnate nella lotta di
classe e attivisti e leader antimperialisti, poiché tutti sono
obiettivi della repressione imperiale. I funzionari sono anche
appassionati dei rapporti accademici sui cosiddetti collaboratori
“moderati” che possono essere finanziati, consigliati e reclutati per
difendere l’impero, minare la lotta di classe e dividere i movimenti.
Gli informatori accademici sono particolarmente utili nel fornire
informazioni personali e politiche su intellettuali, accademici,
giornalisti, scrittori e critici di sinistra latinoamericani permettendo
ai funzionari statunitensi di isolare, calunniare e boicottare gli
antimperialisti, così come gli intellettuali che possono essere
reclutati e sedotti con concessioni di fondi e inviti al Kennedy Center
di Harvard. Quando i funzionari statunitensi hanno difficoltà a
comprendere le complessità e conseguenze dei dibattiti ideologici e
divisioni nei partiti o regimi di sinistra, gli informatori accademici
d’ex-sinistra, che raccolgono documenti e interviste, forniscono
spiegazioni dettagliate e forniscono ai funzionari un quadro politico
per sfruttare ed esacerbare divisioni e guidare la repressione, minando
gli avversari impegnati nella lotta antimperialista e di classe. Il
dipartimento di Stato degli USA lavora a stretto contatto con centri di
ricerca e fondazioni nel promuovere riviste che evitino ogni menzione
dell’imperialismo e dello sfruttamento della classe dirigente;
promuovono “questioni speciali” su politiche di identità “senza classe”,
teorizzazioni postmoderne e conflitti etnico-razziali e conciliazioni.
In uno studio sulle due principali riviste di scienze politiche e
sociologiche, si nota che in cinquanta anni hanno pubblicato meno dello
0,01% sulla lotta di classe e l’imperialismo USA. Gli informatori
accademici non hanno mai riferito sui legami del governo degli Stati
Uniti con governanti narco-politici. Gli informatori accademici non
studiano l’ampia e lunga collaborazione israeliana cogli squadroni della
morte in Colombia, Guatemala, Argentina e El Salvador, a causa della
lealtà a Tel Aviv e nella maggior parte dei casi perché il dipartimento
di Stato non è interessato ai rapporti che espongono alleati e
complicità.
Informatori accademici: cosa vogliono e cosa ottengono?
Gli informatori accademici s’impegnano nel debriefing per vari motivi.
Alcuni lo fanno semplicemente perché condividono politica ed ideologia
dei costruttori imperialisti e sentono che è un loro “dovere” servire.
La stragrande maggioranza sono accademici affermati con legami coi
centri di ricerca che informano perché ingrassano il loro curriculum
vitae, aiutando a garantirsi borse di studio, appuntamenti prestigiosi e
premi. Gli accademici progressisti che collaborano hanno un approccio
da Giano bifronte; parlano alle conferenze pubbliche di sinistra, in
particolare agli studenti. e in privato riferiscono al dipartimento di
Stato degli USA. Molti studiosi ritengono di poter influenzare e
cambiare la politica del governo. Cercano d’impressionare i funzionari
autodichiariati “progressisti” con le loro conoscenze interne su come
“trasformare” i critici latini in collaboratori moderati. Inventano
innocue categorie e concetti accademici per attirare studenti per
l’ulteriore collaborazione coi colleghi imperialisti.
La conseguenza del debriefing accademico
Gli informatori accademici ex di sinistra sono frequentemente citati dai
mass media come “esperti” affidabili e competenti per calunniare
governi, accademici e critici antimperialisti. Gli accademici di
ex-sinistra spingono gli studiosi emergenti dalla prospettiva critica ad
adottare critiche ragionevoli “moderate”, a denunciare ed evitare gli
“estremisti” antimperialisti e a screditarli come “ideologi polemici”!
Gli informatori accademici in Cile hanno aiutato l’ambasciata USA ad
identificare i militanti di quartiere poi consegnati alla polizia
segreta (DINA) durante la dittatura di Pinochet. Informatori accademici
statunitensi in Perù e Brasile hanno fornito all’ambasciata piani di
ricerca che identificavano ufficiali nazionalisti e studenti di sinistra
successivamente epurati, arrestati e torturati. In Colombia, gli
informatori accademici statunitensi furono attivi nel fornire rapporti
sui movimenti dei ribelli rurali che portarono a una repressione di
massa. Collaboratori accademici fornirono rapporti dettagliati
all’ambasciata in Venezuela sui movimenti di base e le divisioni
politiche tra il governo chavista e gli ufficiali al comando di truppe.
Il dipartimento di Stato degli USA finanziava accademici che lavoravano
con organizzazioni non governative che identificano e reclutano giovani
della classe media come combattenti di strada, narcogangster e indigenti
per impegnarli in violente lotte per rovesciare il governo eletto e
paralizzare l’economia. Rapporti accademici sul regime “violento” e
“autoritario” servivano da foraggio propagandistico per il dipartimento
di Stato ed imporre sanzioni economiche, impoverendo la gente,
fomentando il colpo di Stato. Collaboratori accademici statunitensi
hanno arruolato i colleghi latini per firmare le petizioni che spingono i
regimi di destra nella regione a boicottare Venezuela. Quando gli
informatori accademici affrontano le conseguenze distruttive
dell’imperialismo, sostengono che non era loro “intenzione”; che non
erano i loro contatti col dipartimento di Stato a portare avanti le
politiche regressive. La più cinica affermazione è che il governo
avrebbe fatto il lavoro sporco a prescindere dal debriefing.
Conclusione
Ciò che è chiaro in quasi tutte le esperienze note è che i de-briefing
degli informatori accademici rafforzano gli imperialisti e completano il
lavoro mortale degli operatori professionisti di CIA, DEA e
National Security Agency.