TRENI IN RITARDO A CAUSA DELLA NEVE
Il primo a essere consapevole di un buco nero nel sistema è Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie, il quale ha chiesto scusa a «tutti gli italiani» per il calvario sui binari. E il suo azionista di controllo, il ministro Graziano Delrio, ha aggiunto con una certa rabbia: «Mai più». Ma, a parte le scuse e il futuribile impegno al non ripetersi di questi episodi, resta il fatto che il crack sulla rete si è scatenato per una scelta aziendale sbagliata fatta in questi anni: non provvedere in modo puntuale e concreto alla sistemazione della rete per affrontare il maltempo e le nevicate.Guardiamoci attorno. La furia di Burian era già prevista da alcune settimane in tutta Europa, ma al momento della verità i treni hanno funzionato regolarmente in Germania, in Francia, in Spagna. In Italia no. E in particolare il caos è esploso nel Lazio, attorno al nodo vitale di Roma. Qui ci sono 600 deviatori, dei quali solo 150 sono attrezzati con le «scandaglie», ovvero con gli strumenti che impediscono agli scambi di bloccarsi per il gelo. Ma come? Ferrovie annuncia ad ogni trimestrale miliardi di euro di investimenti e poi si dimentica di spendere 100 milioni di euro per mettere in ordine un punto nevralgico della rete ferroviaria? Chi ha preso questa sciagurata decisione? E il governo ne sapeva qualcosa?
DISAGI TRENI A CAUSA DELLA NEVE
Non venitemi a dire che le ultime nevicate pesanti a Roma sono avvenute a intervalli molto lunghi di tempo: nel 1956, nel 1985 e nel 2012. Non significa nulla. Una rete che si rispetti deve essere sempre e comunque attrezzata per questo tipo di avversità e non può giocare alla riffa del maltempo.La mia sensazione è che l’azienda si è distratta, negli ultimi tempi, in quanto in altre faccende affaccendata. La possibile quotazione in Borsa, l’unione con Anas, il rinnovo dei vertici. Potere e finanza. Laddove servono, in primo luogo, investimenti e orizzonti di lungo periodo, sul prodotto, che per Ferrovie di traduce in un buon servizio del trasporto ferroviario. Anche quando arriva una semplice nevicata.
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