Il previsto ritiro del Regno Unito dall’UE il
prossimo anno lascerà un buco annuale nel bilancio di Bruxelles di 10
miliardi di euro: questo il tema principale del summit previsto tra i
leader europei chiamati a tracciare il bilancio 2021-2027.
Un recente sondaggio di Bloomberg sulle posizioni dei vari governi in merito rivela divisioni interne e in particolare tre Stati – Svezia, Paesi Bassi e Austria – non sembrano disposti a pagare di più. L’assenza della Gran Bretagna dal prossimo programma pluriennale europeo di spesa si farà sentire visto che Londra è il contribuente numero due dell’Europa. La Germania, che è il più grande, e l’Italia, che è il quarto, affermano entrambi di essere disposti ad aumentare i loro pagamenti nel quadro finanziario, così Portogallo ed Estonia, entrambi beneficiari netti di fondi europei, sono disposti a dare i loro contributi, mentre Francia e Belgio sono ancora indecisi.
Il bilancio europeo di 140 miliardi di euro all’anno fornisce fondi
chiave per gli agricoltori, le regioni più povere e la ricerca che va
dall’energia alle tecnologie spaziali. Si tratta anche di un barometro
dell’umore politico che si respira nelle capitali europee e segnala il
rischio di diatribe mentre l’UE cerca di mantenere l’unità nei colloqui
con Londra per la Brexit, affrontando nuove sfide in materia di
sicurezza frenando le retrocessioni democratiche in paesi come la
Polonia. Ieri intanto si è tenuto l’incontro tra Theresa May
e i suoi ministri ma finora non è stato rilasciato alcun commento
ufficiale. Sembra che sia stato raggiunto un fragile compromesso da
parte dei Remainers e dei Leavers che Theresa May annuncerà mercoledì
prossimo.
Come hanno reso noto sia la BBC che il Financial Times 11 membri del Comitato per la Brexit avrebbero avallato una proposta chiamata “Canada plus plus plus” di David Davis. In base a questo piano, la Gran Bretagna cercherebbe di negoziare un accordo di libero scambio simile all’accordo UE/Canada, garantendo un migliore accesso al mercato unico per beni e servizi attraverso una stretta cooperazione normativa.
Un recente sondaggio di Bloomberg sulle posizioni dei vari governi in merito rivela divisioni interne e in particolare tre Stati – Svezia, Paesi Bassi e Austria – non sembrano disposti a pagare di più. L’assenza della Gran Bretagna dal prossimo programma pluriennale europeo di spesa si farà sentire visto che Londra è il contribuente numero due dell’Europa. La Germania, che è il più grande, e l’Italia, che è il quarto, affermano entrambi di essere disposti ad aumentare i loro pagamenti nel quadro finanziario, così Portogallo ed Estonia, entrambi beneficiari netti di fondi europei, sono disposti a dare i loro contributi, mentre Francia e Belgio sono ancora indecisi.
Come hanno reso noto sia la BBC che il Financial Times 11 membri del Comitato per la Brexit avrebbero avallato una proposta chiamata “Canada plus plus plus” di David Davis. In base a questo piano, la Gran Bretagna cercherebbe di negoziare un accordo di libero scambio simile all’accordo UE/Canada, garantendo un migliore accesso al mercato unico per beni e servizi attraverso una stretta cooperazione normativa.
Nessun commento:
Posta un commento