Signore e signori venghino!!! La Scuola va in scena, la Scuola vale una
cena, la Scuola vale tanti premi e più panini mangiate. Ecchisenefrega
se avrete come Spurlock nel film documentario“Super Size Me” casi di
tachicardia. Non importa se il vostro fegato si trasformerà in paté,
l’importante è che andiate a mangiare da McDonald’s dove ci sono tante
iniziative per gli studenti e premi esclusivi per le scuole. Non importa
se al processo contro McDonald’s e dopo la denuncia di Morgan Spurlock,
i legali della difesa hanno dichiarato che è di pubblico dominio il
fatto che i procedimenti usati per la preparazione del suo cibo lo
rendono più nocivo del cibo non trattato. Tutti allegri dai, perché in
origine venivano usati i polli troppo vecchi per deporre uova, ora
dobbiamo festeggiare con un bel frullato al burro di arachide e pancetta
dolce, quando i nostri studenti intendono finanziare la loro Scuola
condizionati da messaggi pubblicitari occultati da intenzioni
repellenti. Vengono usati come Pinocchio nel Campo dei Miracoli,
attratti da enormi panini untuosi da cui calano grassi che solo a
vederli il fegato si nasconde dietro ai reni che a sua volta si
nascondono dietro lo stomaco che a sua volta loro padre comprò
mangiando i McNuggets provenienti da polli dal petto insolitamente
sviluppato. Infatti la polpa disossata diventa una specie di tritato di
pollo, dopodiché viene mischiata con stabilizzanti e conservanti,
pressata nella forma che conosciamo, impanata, fritta, surgelata e
distribuita nei vari punti McDonald's. Il "cibo di McFrankenstein",
preparato con ingredienti assolutamente sconosciuti in cucina.
L’importante come diceva qualcuno è partecipare e diverse scuole
italiane, consce di diseducare a livello alimentare i propri allievi,
hanno partecipato all’iniziativa PUNTI CHE CONTANO. Tutto si svolge
così. Tu vai a mangiare in questi roccheforti del colesterolo che a
lungo andare ti rendono dipendente dall’immondizia che ingurgiti, porti
la mamma, la nonna, la zia, i cugini, lo zio i pronipoti, la vicina di
casa, l’amica del cuore e l’amante, li costringi a spalmarsi il viso di
maionese, ketchup, mostarda patatine fritte e Coca- Cola, metti loro un
bavaglino e imbuto li fai deglutire con la benda sugli occhi il super
megagelato alla panna, vaniglia, crema cioccolata, pistacchio e fragola,
li porti rantolanti e rotolanti verso casa assicurandoti che il loro
telefono funzioni in caso di malore, metti in uso per le persone
anziane, il cellulare con il pulsante SOS per allertare il più vicino
Pronto Soccorso e sottrai loro i punti degli scontrini. Li assegni alla
Scuola di tuo figlio che nel frattempo è ingrassato 15 kg, è diventato
depresso e tende a non masturbarsi più (cosa sana e salutare ma tutto
ciò non te ne frega), perché la sua Scuola riceverà un premio per
rinnovarsi e riceveranno tanti materiali per crescere meglio…. E tu, in
un delirio di onnipotenza, ti senti il Ministro dell’Istruzione Giannini
e grande come il premier Renzi: “Finalmente avete cambiato il verso
alla Scuola Pubblica. L’ avete resa migliore!” Si sa che fra i capisaldi
finanziari della Legge n. 107 del 13/07/2015 (c.d. "Buona scuola")
spiccano i seguenti punti, come evidenzia lo stesso legislatore: "Le
risorse pubbliche non saranno mai sufficienti a colmare le esigenze di
investimenti nella nostra scuola" e ancora, per rincarare la dose:
"Sommare risorse pubbliche a interventi dei privati è l'unico modo per
tornare a competere", e, come non bastasse: "... per le scuole deve
essere facile, facilissimo ricevere risorse". E prendendo una pillola
digestiva mi chiedo:” E se invece di finanziare in maniera forse
maggiore le Scuole private le quali godono già di privilegi inattuabili
nelle Scuole pubbliche, rendessero meno mortificante questa giostra di
sponsor che rendono privata l’Istituzione pubblica? Io mi vedo già in
una Scuola 3.0: insegnanti, collaboratori ATA, segreteria, team della
Presidenza e il Preside in persona, con grembiulino e cappellino che
acclamano le magnificenze dei tortellini Eataly l’azienda fondata da
Oscar Farinetti, oppure reclamizzare i prodotti del Mulino Bianco con
una famiglia che si sveglia al cucù del gallo, una madre già
perfettamente truccata, sorridente e spaventosamente serena mentre nutre
la sua famiglia e parla con la gallina Rosita. Il papà palestrato e
incravattato con un sorriso a 32 denti sbiancati dal dentifricio che
attrae uomini e donne, con lo yogurt denso di “bifidus actiregularis”
che aiuterà la sua flora intestinale a defecare in fretta, per poi
andare a lavoro a reclamizzare la bontà delle azioni Banca pop Etruria.
Il Comitato di valutazione fonderà i suoi criteri sulla crescita di peso
e foruncoli degli studenti, i neoassunti in fase C, i cosiddetti
“potenziatori”, saranno giudicati in base a quanti bollini riusciranno a
raccogliere di classe in classe e i “docenti contrastivi”, saranno
usati come ragazze e ragazzi pon pon felici di organizzare balletti ogni
fine ora per ricordare il marchio della carta igienica più delicata ai
frequenti incontri con le nostre esternazioni naturali. Se non faranno
ciò potranno andare in aspettativa per motivi di salute, non godere
della pausa pasto e soprattutto del salario minimo garantito E’ così da
alcuni anni diverse catene di supermercati hanno siglato con le scuole
progetti di fund raising che è una espressione inglese traducibile
semplicemente in raccolta fondi senza finalità di lucro. Ma il lucro è
sicuramente di migliaia di specialisti di ogni genere che dovranno
curare famiglie al completo per disintossicarli dal logorio della vita
moderna. Ma intanto la Scuola pubblica ogni anno di più disossata dai
finanziamenti statali come un coniglio ripieno, riceverà quanto le
spetta di diritto, da supermercati o catene alimentari riempiendo
carrelli di tre per due o acque della salute che fanno fare plin, plin.
Insomma diventeremo con questa ottima trovata del Governo depurati
nell’anima e puliti dentro e belli fuori. Prendo dal sito www.infoaut.org:
” Non si tratta più dell’iniziativa spontanea di sparuti genitori che
si prodigano nella raccolta e offrono alla scuola il frutto di tanto
impegno. Oggi sono le stesse scuole, i Dirigenti, che invitano i
genitori a fare la spesa in alcuni supermercati e a consegnare i bollini
e i buoni ai referenti di plesso o ad inserirli nei contenitori
predisposti all’ingresso delle scuole. Con o senza l’approvazione del
Consiglio di Istituto. Quegli stessi Dirigenti che negli ultimi dieci
anni non hanno osato proferire parola quando venivano sottratti alle
scuola sette miliardi di euro, che hanno assistito passivamente alla
distruzione del tempo pieno, che non hanno osato indignarsi, leali
impiegati ministeriali, quando il Ministero non erogava le necessarie
ore di sostegno, quegli stessi Dirigenti ora invocano impegno e
devozione delle famiglie nella raccolta dei bollini. Ci chiedono di
abbandonare il mercato di zona, la panetteria sotto casa, il salumiere
della via accanto e di recarci a fare la spesa nei loro supermercati di
“fiducia”. Con i loro bollini la scuola potrà finalmente dotarsi di
quegli strumenti che l’Amministrazione lesina, impegnata ad applicare,
nel diffuso silenzio ed disinteresse di una parte non trascurabile del
mondo della Scuola, delle famiglie, della politica, i tagli previsti
dalla spending review. Le famiglie degli studenti diventano oggetto di
campagne pubblicitarie e di fidelizzazione. Il diritto
costituzionalmente garantito all’istruzione diventa il veicolo per la
trasformazione delle famiglie in fedeli consumatrici. Il ricatto del
contributo “volontario” non è più sufficiente per soddisfare le esigenze
primarie. E in effetti i cataloghi delle due catene sono ricchissimi.
Non manca nulla, dalla “confezione di forbicine creative” alla “chitarra
acustica base per principianti”, dalla “Tv a led a 48 pollici” alla
“multifunzione a colori che permette di stampare, fotocopiare, fare
scansioni ed inviare fax”, dal “set di cuffie con microfono” allo
“scheletro umano su piedistallo con ruote”. Insomma, tutto quello che
occorre per allestire un’aula informatica, per dotare di cancelleria la
scuola, per attrezzare l’aula “intrattenimento”, di scienze, di lingue
straniere. Ma quanti bollini servono per richiedere un bene in catalogo?
Quanta spesa occorre fare per elemosinare un computer per la nostra
Scuola? La replica del sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone
non si fa aspettare:” Abbiamo fiducia nelle scuole. È finita l'era del
centralismo ministeriale, # labuonascuola ha inaugurato una nuova era
dell'autonomia. Un'autonomia reale, non più soltanto sulla carta ma
rafforzata da soldi e persone”. Praticamente chissenefrega e le bustine
per il mal di stomaco procuratevele nel kit “Adotta un insegnante”
sponsorizzato dalla A.A.A Insegnanti alla ricerca dell’identità perduta.
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