Trump non
ama l’accordo nucleare internazionale con l’Iran. Questo ha imposto
all’Iran restrizioni temporanee e previsto ispezioni più approfondite.
Gli altri partecipanti all’accordo si sono impegnati, in cambio, a
revocare le sanzioni e a rafforzare la cooperazione economica. Trump
vuole sbarazzarsi dell’accordo; ma non ne vuole pagare il prezzo
politico
Il Piano d’azione complessivo comune è
stato firmato dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza
dell’ONU (Stati Uniti, Cina, Inghilterra, Russia, Francia), la Germania,
l’UE e l’Iran. Se gli Stati Uniti escono dall’accordo resteranno soli.
L’isolamento diplomatico limiterà la loro influenza in altre questioni.
Trump non conosce l’Iran, né l’accordo
nucleare, né il Medio Oriente, né niente. Tutto quello che sa lo ha
sentito da Fox News, da Netanyahu e da qualche altro sionista influente.
Tutto ciò che ha sentito da loro è che l’accordo con l’Iran non è
buono. Quindi, ha concluso, bisogna abolirlo.
La Casa Bianca ha distribuito ai media un documento che
dovrebbe descrivere la nuova strategia del presidente Donald J. Trump
sull’Iran. Ma non c’è strategia in questo documento. Vi è una lista di
obiettivi che Trump vorrebbe raggiungere. Ma nessuna spiegazione sul
modo di farlo. E’ una lista di auspici, non un programma di azione.
Gli « Elementi fondamentali della nuova strategia del presidente per l’Iran » sono I seguenti :
• La
nuova strategia iraniana degli Stati Uniti mira a neutralizzare
l’influenza destabilizzatrice del governo iraniano e a contrastare la
sua politica aggressiva, in particolare il suo sostegno al terrorismo e
ai terroristi.
• Noi
riprenderemo le nostre alleanze tradizionali e i nostri partenariati
regionali, per farne dei bastioni contro la sovversione iraniana, e così
ristabiliremo un equilibrio di forze più stabili nella regione.
• Lavoreremo
per ostacolare il finanziamento del regime iraniano e, soprattutto, del
Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica (IRGC) e delle loro
attività nocive, e per contrastare le attività dello IRGC che estorce le
sue ricchezze al popolo iraniano.
• Contrasteremo la minaccia rappresentata per gli Stati Uniti e i nostri alleati dai missili balistici e altre armi asimmetriche.
• Chiederemo
alla comunità internazionale di condannare le flagranti violazioni dei
diritti umani commesse dallo IRGC e la sua detenzione arbitraria di
cittadini statunitensi e di altri paesi.
• Ancora più importante, impediremo al regime iraniano di avere in qualsiasi modo accesso all’arma nucleare.
La lista è zeppa di errori fattuali :
• L’Iran
ha stabilizzato l’Iraq mentre lo Stato Islamico era a pochi giorni da
Baghdad. L’Iran contribuisce anche a stabilizzare la Siria e a battere
lo Stato Islamico.
• I
missili balistici non sono « armi asimmetriche ». I paesi vicini, il
Pakistan e l’Arabia Saudita, hanno missili dello stesso tipo. I missili
dell’Iran non costituiscono una minaccia per gli Stati Uniti.
• Lo
IRGC è l’equivalente delle forze speciali statunitensi. E’ finanziato
dallo Stato. Non « estorce le sue ricchezze al popolo iraniano ». I
fondi pensione (bonyads) dello IRGC dispongono di asset industriali
significativi, ma sono entità diverse.
• Lo IRGC non tiene prigionieri cittadini USA.
• L’Iran
ha varie volte dichiarato di ripudiare tutte le armi nucleari per
ragioni religiose. Ha firmato diversi accordi internazionali che gli
vietano e gli impediscono di procurarsi simili armi.
Alla lista degli obiettivi della Casa
Bianca, alla sua « strategia », seguono informazioni « di fondo »
sull’Iran e il suo supposto modo di comportarsi. Una stagista della
Casa Bianca deve averle ricopiate da una qualche versione
neoconservatrice di Wikipedia. E’ un’accozzaglia di generalizzazioni,
senza alcun fondamento reale.
Quando l’accordo sull’Iran venne firmato,
il Congresso statuì che la Casa Bianca dovesse certificare ogni 90
giorni che l’Iran rispettava l’accordo. Trump si prepara oramai a non
certificare che l’Iran si conforma all’accordo, anche se tutti, ivi
compresa la Casa Bianca, riconoscono che rispetta tutti i suoi obblighi.
La Casa Bianca afferma che la non certificazione non è una violazione
dell’accordo. Spetta adesso al Congresso di occuparsi della questione e
potrebbe re-introdurre le sanzioni contro l’Iran che l’accordo aveva
fatto revocare. Se sarà il caso, Trump dirà che è il Congresso che deve
assumersene tutte le responsabilità.
Non si sa cosa farà il Congresso. I senatori Corker e Cotton vogliono legiferare
per modificare unilateralmente l’accordo nucleare. Vi saranno nuove
sanzioni se l’Iran non accetterà le modifiche. Trump sembra appoggiare
il Congresso in questo atteggiamento.
Ma la cosa non potrà funzionare. Si
tratta di una violazione unilaterale del contratto e nessun altro paese
coinvolto nell’accordo lo seguirà. Trump potrebbe introdurre nuove
sanzioni economiche contro l’Iran, ma perché l’Iran dovrebbe
preoccuparsene? Se gli altri paesi non seguiranno l’esempio USA, l’Iran
potrà semplicemente acquistare e vendere altrove.
I paesi della UE hanno dato nuova prova di debolezza e si sono offerti
di appoggiare l’offensiva di Trump contro i missili balistici
dell’Iran, se Trump non avesse rotto completamente l’accordo. E’ un
comportamento diplomatico ridicolo. Perché fare concessioni a Trump
prima che prenda una decisione destinata al fallimento? In ogni modo,
non accetteranno di rompere l’accordo.
L’Iran non rinuncerà ai suoi diritti e
non disarmerà. Obama ha moltiplicato le sanzioni per costringere l’Iran a
piegarsi. Ma il paese non ha ceduto. Ogni nuova sanzione degli Stati
Uniti è stata seguita da una espansione del programma nucleare iraniano.
Alla fine Obama ha dovuto accettare dei pourparler con l’Iran per
uscire dal fossato che si era lui stesso scavato.
Adesso Trump dice che la priorità è di
impedire all’Iran di avere l’arma nucleare. E che Obama ha avuto torto a
concentrarsi su questo. Il risultato è un raffazzonamento politico che
avrà, o conseguenze catastrofiche, o nessuna conseguenza.
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