La UE sanziona chi cerca di bloccare i clandestini, ma accetta il
razzismo economico contro i Paesi meridionali del blocco europeo, come
quello di Dijsselbloem: "I governi dei paesi del Sud hanno sprecato i
loro soldi in alcol e donne". Parole inaccettabili.
Jeroen Dijsselbloem, il capo dei ministri delle Finanze della zona euro, si è rifiutato di scusarsi per le proprie dichiarazioni nelle quali ha attaccato duramente i Paesi meridionali del blocco UE.
Dijsselbloem ha sostenuto che i Paesi dell’Europa meridionale hanno sprecato soldi per “alcol e donne” causando l’esplosione del debito dell’intera Europa.
Nel corso di una audizione parlamentare a Bruxelles, Dijsselbloem – il cui partito laburista ha subito una pesante sconfitta nelle recentissime elezioni nazionali – è stato definito “insultante” e “volgare” dai suoi colleghi.
Dijsselbloem si è anche rifiutato di prendere le distanze dai suoi commenti, percepiti come un attacco ai Paesi del Sud Europa come Spagna, Portogallo, Italia e Grecia. Ha inoltre asserito che i Paesi del Sud sono stati salvati dai sacrifici di quelli settentrionali [mentre è vero il contrario semmai: i Paesi del sud si sono dissanguati per salvare sia la Grecia che le banche del nord in forti difficoltà per via dell’accumulo di titoli tossici, N.d.R. ].
Particolarmente veemente è stata la reazione degli spagnoli, mentre quella italiana – come al solito – è non pervenuta.
L’eurodeputato spagnolo Gabriel Mato ha affermato che i commenti di Dijsselbloem sono stati “assolutamente inaccettabili” e un “insulto” agli Stati membri del sud, sostenendo che Dijsselbloem aveva perso la sua “neutralità” come capo dell’Eurogruppo.
Attualmente è il ministro delle Finanze ad interim dell’Olanda dopo che il suo partito di centro-sinistra ha subito un crollo nelle elezioni della scorsa settimana.
Il mandato di Dijsselbloem come presidente dei ministri delle Finanze si conclude nel mese di gennaio 2018.
Il tutto, mentre Juncker, il quale è notoriamente un alcolizzato cronico, è presidente della Commissione Europea.
La UE lascia, ancora una volta, campo libero al razzismo economico dei Paesi del Nord contro quelli del Sud. Al contempo, impone leggi e provvedimenti draconiani per imporre l’arrivo di milioni di clandestini, pena l’accusa di razzismo e le sanzioni conseguenti.
In altre parole, è impossibile erigere muri per fermare i clandestini africani e asiatici, ma è perfettamente lecito dare degli scialacquatori, degli ubriaconi e dei puttanieri a tutti i Paesi del Sud Europa.
L’Europa del Nord si conferma la roccaforte dell’ipocrisia e del razzismo economico.
Jeroen Dijsselbloem, il capo dei ministri delle Finanze della zona euro, si è rifiutato di scusarsi per le proprie dichiarazioni nelle quali ha attaccato duramente i Paesi meridionali del blocco UE.
Dijsselbloem ha sostenuto che i Paesi dell’Europa meridionale hanno sprecato soldi per “alcol e donne” causando l’esplosione del debito dell’intera Europa.
Nel corso di una audizione parlamentare a Bruxelles, Dijsselbloem – il cui partito laburista ha subito una pesante sconfitta nelle recentissime elezioni nazionali – è stato definito “insultante” e “volgare” dai suoi colleghi.
Dijsselbloem si è anche rifiutato di prendere le distanze dai suoi commenti, percepiti come un attacco ai Paesi del Sud Europa come Spagna, Portogallo, Italia e Grecia. Ha inoltre asserito che i Paesi del Sud sono stati salvati dai sacrifici di quelli settentrionali [mentre è vero il contrario semmai: i Paesi del sud si sono dissanguati per salvare sia la Grecia che le banche del nord in forti difficoltà per via dell’accumulo di titoli tossici, N.d.R. ].
Particolarmente veemente è stata la reazione degli spagnoli, mentre quella italiana – come al solito – è non pervenuta.
L’eurodeputato spagnolo Gabriel Mato ha affermato che i commenti di Dijsselbloem sono stati “assolutamente inaccettabili” e un “insulto” agli Stati membri del sud, sostenendo che Dijsselbloem aveva perso la sua “neutralità” come capo dell’Eurogruppo.
Attualmente è il ministro delle Finanze ad interim dell’Olanda dopo che il suo partito di centro-sinistra ha subito un crollo nelle elezioni della scorsa settimana.
Il mandato di Dijsselbloem come presidente dei ministri delle Finanze si conclude nel mese di gennaio 2018.
Il tutto, mentre Juncker, il quale è notoriamente un alcolizzato cronico, è presidente della Commissione Europea.
La UE lascia, ancora una volta, campo libero al razzismo economico dei Paesi del Nord contro quelli del Sud. Al contempo, impone leggi e provvedimenti draconiani per imporre l’arrivo di milioni di clandestini, pena l’accusa di razzismo e le sanzioni conseguenti.
In altre parole, è impossibile erigere muri per fermare i clandestini africani e asiatici, ma è perfettamente lecito dare degli scialacquatori, degli ubriaconi e dei puttanieri a tutti i Paesi del Sud Europa.
L’Europa del Nord si conferma la roccaforte dell’ipocrisia e del razzismo economico.
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