In Italia oltre un milione di bambini è in condizioni di povertà
assoluta: ben il dieci per cento del totale. Una cifra sconvolgente che è
stata riportata nel rapporto Istat 2014 distribuito durante l’audizione
sulla legge di stabilità del presidente Giovanni Alleva davanti alle
commissioni Bilancio di Camera e Senato.
All’inzio della crisi, nel 2008 – ricorda Alleva – i minori in condizioni di povertà assoluta erano 375mila, nel 2011 erano 523mila. Fino ad arrivare al milione e 45mila dell’anno scorso. Un dato ancor più preoccupante rispetto ad una incidenza di povertà assoluta per il complesso della popolazione pari al 6,8%. “Il fenomeno – ha detto Alleva – coinvolge oltre un milione di bambini e ragazzi, quasi il doppio rispetto al 2011 e il triplo rispetto al 2008, e il fenomeno è più diffuso nel Nord e nel Mezzogiorno, soprattutto nelle aree metropolitane del Nord e per i minori che vivono in famiglie composte solo da stranieri. Fra questi ultimi, oltre un terzo è in povertà assoluta (il 37,3%) per un totale di 406mila minori e l’incidenza si mantiene elevata anche tra quelli in famiglie miste (19,8%, 84mila).
A proposito della crescita dell’economia, il presidente dell’Istat – servendosi anche di una simulazione durante l’audizione – ha affermato che questa beneficerà della manovra “in misura lieve nel 2016 (un decimo di punto di Pil) e in modo più rilevante nel 2017 (3 decimi di punto del Pil). “La natura espansiva della manovra – ha detto Alleva anticipando che giovedì l’Istat diffonderà le previsioni annuali per il periodo 2015-2017 che confermano il proseguimento della tendenza alla crescita dell’economia italiana”- rimane comunque legata in gran parte alla possibilità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dagli accordi europei per rendere più graduale il miglioramento dei saldi di bilancio”. “Gli ultimi dati rilevati dall’Istat sulla situazione economica dell’Italia – aggiunge il presidente dell’Istat – mostrano segnali in linea con gli andamenti del primo semestre”. Per l’Istat il taglio dell’Ires e il maxi-ammortamento si tradurrà in un risparmio d’imposta per le società di capitali pari a 4 miliardi di euro.
All’inzio della crisi, nel 2008 – ricorda Alleva – i minori in condizioni di povertà assoluta erano 375mila, nel 2011 erano 523mila. Fino ad arrivare al milione e 45mila dell’anno scorso. Un dato ancor più preoccupante rispetto ad una incidenza di povertà assoluta per il complesso della popolazione pari al 6,8%. “Il fenomeno – ha detto Alleva – coinvolge oltre un milione di bambini e ragazzi, quasi il doppio rispetto al 2011 e il triplo rispetto al 2008, e il fenomeno è più diffuso nel Nord e nel Mezzogiorno, soprattutto nelle aree metropolitane del Nord e per i minori che vivono in famiglie composte solo da stranieri. Fra questi ultimi, oltre un terzo è in povertà assoluta (il 37,3%) per un totale di 406mila minori e l’incidenza si mantiene elevata anche tra quelli in famiglie miste (19,8%, 84mila).
A proposito della crescita dell’economia, il presidente dell’Istat – servendosi anche di una simulazione durante l’audizione – ha affermato che questa beneficerà della manovra “in misura lieve nel 2016 (un decimo di punto di Pil) e in modo più rilevante nel 2017 (3 decimi di punto del Pil). “La natura espansiva della manovra – ha detto Alleva anticipando che giovedì l’Istat diffonderà le previsioni annuali per il periodo 2015-2017 che confermano il proseguimento della tendenza alla crescita dell’economia italiana”- rimane comunque legata in gran parte alla possibilità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dagli accordi europei per rendere più graduale il miglioramento dei saldi di bilancio”. “Gli ultimi dati rilevati dall’Istat sulla situazione economica dell’Italia – aggiunge il presidente dell’Istat – mostrano segnali in linea con gli andamenti del primo semestre”. Per l’Istat il taglio dell’Ires e il maxi-ammortamento si tradurrà in un risparmio d’imposta per le società di capitali pari a 4 miliardi di euro.
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