mercoledì 31 agosto 2022

L'occidente cerca petrolio per l'inverno. L'Arabia Saudita taglia produzione

 Il ministro dell’energia saudita ha affermato che l’OPEC+ ha i mezzi per affrontare le sfide, tra cui il taglio della produzione, ha annunciato stampa statale SPA, citando i commenti che Abdulaziz bin Salman ha fatto a Bloomberg.

Ieri, il ministro dell'Energia saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, ha rivelato che l'OPEC+ "è pronta" a tagliare i livelli di produzione di petrolio per far fronte al recente crollo dei prezzi del petrolio.

Il funzionario saudita ha ricordato che il mercato dei futures sul petrolio è caduto in "un circolo vizioso che si autoperpetua di liquidità molto ridotta e volatilità estrema", aggiungendo che anche "i timori macroeconomici" hanno causato il calo dei prezzi.

L'avvertimento di Bin Salman arriva in un momento in cui l'Occidente si sta affrettando a mettere al sicuro tutte le fonti di combustibile che riescono a trovare per fornire elettricità e riscaldamento durante il prossimo inverno.

Secondo Bloomberg, gli acquirenti europei stanno acquistando più petrolio russo rispetto agli ultimi quattro mesi. Ciò precede l'attuazione del divieto dell'UE sulle importazioni marittime di greggio russo il 5 dicembre.

Circa il 90 per cento delle esportazioni russe di greggio in Europa sono di origine marittima.

La Turchia, in particolare, quest'anno ha raddoppiato le importazioni di petrolio russo.

Lunedì i prezzi dell'energia in Europa sono saliti a nuovi record, dopo che Mosca ha annunciato che avrebbe interrotto tutte le consegne di gas naturale liquefatto (GNL) attraverso il gasdotto Nord Stream 1 alla Germania per tre giorni la prossima settimana.

I lavori di manutenzione precedentemente non annunciati sul Nord Stream 1, che ora operano solo al 20% della capacità, hanno accresciuto le preoccupazioni che la Russia si stia preparando a tagliare tutte le forniture all'UE.

A peggiorare le cose, la scorsa settimana il Venezuela ha sospeso tutte le spedizioni di petrolio verso l'UE, con Caracas che ha ribadito di non essere più interessato agli "accordi petrolio per debito" e invece vuole combustibili raffinati dai produttori italiani e spagnoli in cambio di greggio.

Bruxelles ha replicato che attualmente non ha in programma di revocare le restrizioni sull'accordo petrolio per debito con il Venezuela.

L'UE sta anche vedendo deluse le sue speranze di ottenere carburante iraniano, poiché gli Stati Uniti stanno procrastinando nel rispondere a un accordo approvato dall'UE e dall'Iran per rilanciare il Piano d'azione globale congiunto (JCPOA) e revocare le sanzioni a Teheran.

Israele è stato uno dei principali fautori dell'affondamento completo dell'accordo con l'Iran, poiché spera di colmare il vuoto di approvvigionamento dell'Europa rubando un giacimento di gas offshore situato nel territorio conteso con il Libano.

Da parte loro, questa settimana la Strategic Petroleum Reserve (SPR) degli Stati Uniti è scesa al livello più basso degli ultimi 35 anni. Di fronte a questa crisi, sia gli Stati Uniti che la Francia hanno intensificato gli sforzi per saccheggiare risorse dalla Siria e dallo Yemen.

lunedì 29 agosto 2022

In arrivo la “pugnalata” dei rincari energetici

 Nella  felice Olanda la borsa del gas ha battuto 296 euro per megawattora. E l’energia segna 605 euro (con i future sfiora i 700). Tanto per capire: il PUN, prezzo unico nazionale, cioè il prezzo di riferimento del mercato elettrico in Italia (intimamente connesso a quello del gas, soprattutto in una stagione di siccità, con i bacini idroelettrici costretti a regimi minimi), sempre mentre scriviamo, si traduce in 0,276 €/kWh (tariffa regolata da ARERA nel mercato tutelato). Un anno fa, ancora nella borsa di riferimento del gas, in Olanda, le quotazioni si fermavano a 26 euro Mwh: tradotto, significa un rincaro del 1000 (mille) per cento. Tutti record terrificanti, destinati probabilmente a peggiorare nei prossimi mesi, quando crescerà la domanda e diminuiranno le risorse (vista la chiusura del gasdotto Nord Stream). Tanto che moltissime imprese più o meno energivore (si va dalla grande siderurgia alla piccola lavanderia) temono un’imminente chiusura forzata dell’attività. Anche il turismo, pur sull’onda di un’ottima stagione estiva, non fa eccezione.

mercoledì 24 agosto 2022

Mario Draghi, il tributo del meeting di Rimini: la platea gli dedica 33 applausi

 Ovazione incredibile per Mario Draghi al meeting di Rimini. La platea ha accolto il presidente del Consiglio con un entusiasmo quasi inaspettato,tributandogli durante l'intervento ben 33 applausi. Il premier in pectore ha toccato tutti i temi che hanno scandito il periodo della sua presidenza dalla pianificazione e gestione del Pnrr fino alla guerra in Ucraina. Draghi alla fine non ha mancato di parlare del nuovo esecutivo, che nascerà dopo le prossime elezioni politiche 2022

«Gli italiani sceglieranno la composizione del nuovo Parlamento, che darà la fiducia a un nuovo governo, sulla base di un nuovo programma. A questo proposito: invito tutti ad andare a votare» afferma Draghi, che poi conclude «Sono convinto che il prossimo governo, qualunque sia il suo colore politico, riuscirà a superare quelle difficoltà che oggi appaiono insormontabili, come le abbiamo superate noi l'anno scorso. L'Italia ce la farà, anche questa voltà»

martedì 23 agosto 2022

Normative Covid

Da settembre si torna l'accordo individuale che sostituisce le norme previste durante l'emergenza Covid. Ma i datori di lavoro non dovranno comunicare l'adesione dipendente per dipendente ma avranno la possibilità di inviare in modo semplificato i nominativi. I lavoratori che non aderiranno all'accordo dovranno lavorare in presenza non essendo previste al momento meccanismi automatici per i lavoratori fragili o per chi ha figli under14.